Giornale MONREGALESE
Piroscafo AQUINO
Il Piroscafo AQUINO di 5079 tsl ,era l’ex EL KANTARA di bandiera francese
e armatore la Cie de Navigatione Mixte altrimenti nota come Cie Touache, varata
nel 1932,quindi alquanto moderna.
Come molte altre navi era divenuta preda di guerra alla resa della Francia e
assegnata all’Italia in gestione alla Soc.Anonima di Navigazione Adriatica.
Per chi volesse approfondire l’argomento può prendere visione di alcuni nostri
studi nel merito ai seguenti link :http://www.xmasgrupsom.com/public/index.php?showtopic=5377
http://www.xmasgrupsom.com/public/index.php?showtopic=5389
http://www.xmasgrupsom.com/public/index.php?showtopic=5401Entrò in servizio nel Gennaio del 43 adibita a trasporto di materiali e truppe ma
non fu mai requisita dalla R.Marina né quindi iscritta nei registri del naviglio ausiliario.
Come si può osservare dalla foto ,la sua linea era piuttosto elegante e simile
a molte altre,anche italiane,dacchè gli standard delle costruzioni navali erano
piuttosto comuni a quell’epoca. Dotata di comforts per passeggeri di livello medio
e comunque non competitivi con i nostri dell’epoca,risultava in ogni caso una buona unità,
dotata di motrici a vapore e di sei riduttori per altrettante turbine della Parsons Marine
Steam su due assi e due eliche : la sua lunghezza era di 125,96 metri per 15,54 di larghezza,
tre ponti più quello di coperta ,e varata nei cantieri SWAN,HUNTER & WIGHAM
RICHARDSON di Newcastle e con una elegante poppa a “incrociatore”.
Salpò la sera del 22 Aprile 1943 dal porto di Livorno con rotta per Tunisi,quello che era
diventato l’ultimo ridotto dell’asse in Nord Africa.
L’indomani,all’incirca alle 17.15 , era a poco più di una trentina di miglia a Nord Ovest
dell’Isola di Marettimo,nelle Egadi,a ponente della Sicilia,su quelle che ormai i marinai
chiamavano….”le rotte della morte” ….per le infinite e inarrestabili perdite di vite umane,materiali
e mezzi navali , iniziate nel 42 con l’arrivo degli americani nel Mediterraneo :
gli aerei alleati dominavano ormai i cieli italiani e non v’era unità navale che sfuggisse allaloro ricognizione oltre alle distruzioni che seminavano nelle nostre città.
Tre di queste formidabili bombardieri erano in perlustrazione nella zona dove la
Aquino e la sua scorta navigavano fra mille pericoli : fra i vari materiali imbarcati
a Livorno v’era una discreta quantità di benzina in fusti che in caso di attacco
sarebbe stata la minaccia più pericolosa a cui far fronte.
Individuate le due navi,i tre B-17 partirono all’attacco inquadrando la Aquino nei
loro formidabili traguardi di mira, che colpita da tre bombe saltò in aria innescando
esplosioni a catena nel carico di carburante mentre il fuoco divorava la nave senza
possibilità di controllo.
Diventata un torcia ardente visibile a diverse miglia nell’oscurità della sera incombente,
alle 21.50,sbandata e con l’acqua ai trincarini, fu abbandonata al suo destino dalla stessa
scorta che era riuscita a recuperare i pochi superstiti.
Fra le vittime di quel rogo vi fu il Fuochista Luigi Ambrassa,classe 1922 nativo di
Savignano e colà residente.Clc Guglielmo Lepre (Etna)
Gruppo T.Prato ANMI-MondovìBibliografia essenziale :
- PER NON DIMENTICARE di S.Marchisio ANMI-Mondovì
- USMM Navi mercantili Perdute
- Foto Aquino photoships.co.uk
- Foto Mitchell B-17 USAF